Le vacanze scolastiche sono davvero dietro l’angolo e, per l’occasione, ASPI vi suggerisce alcune attività che si possono fare sia a casa che in colonia, che riprendono gli argomenti dei messaggi della prevenzione della violenza sui minori. Si tratta di proposte che vi permettono di assumere un ruolo attivo come genitori / educatori, così da  promuovere quotidianamente questi messaggi. Gli adulti di riferimento, infatti, hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione contro i maltrattamenti di qualsiasi tipo, e possono trasmettere delle competenze importanti ai bambini, decodificando i loro messaggi verbali e non verbali.


Il mio corpo appartiene solo a me!

Il bambino è una persona a tutti gli effetti. Il corpo del bambino appartiene a lui e nessuno ha il diritto di toccarlo o accarezzarlo se il bambino non vuole. Le parti intime sono parti molto private del suo corpo e nessuno può toccarle, così come nessuno può chiedere al bambino di guardare le parti intime di un’altra persona o di toccarle.

 

Attività: ritagliare un pezzo di carta della grandezza del bambino (es. usando della carta regalo o carta da pacco) e disegnare il contorno del suo corpo. Il bambino ritagliarà la sagoma disegnata e in seguito potrà decorarla, definendo il suo viso, i capelli, i vestiti, ecc.

 

Questa attività, proposta da Protezione dell’Infanzia svizzera, permette al bambino di prendere coscienza che ogni essere umano è unico e prezioso. L’adulto può inoltre spiegare al bambino che ci sono delle parti del corpo che sono private. Secondo Alberto Pellai la regola è : “Le parti del corpo che sono coperte dal costume da bagno sono mie e soltano mie”.

 

Proposte di letture di accompagnamento:

“Un bambino è come un re”, Alberto Pellai, pag. 40 filastrocca

“Tutto quello che devo sapere sul mio corpo”, P. Oud (dai 4 anni)

 

Mi fido di quello che sento!

In famiglia e a scuola, è importante parlare di emozioni, raccontarsi a vicenda quando ci si sente bene, o quando ci si sente male. Descrivere cosa si prova in certe situazioni. Per esempio si può dire, “sono proprio orgogliosa della torta che ho fatto oggi”. Oppure, “oggi sono un po’ nervoso perché non ho avuto un momento per poter fare una pausa dal lavoro”. O ancora, “sono felice di vedere questo cielo azzurro e sentire gli uccellini che cantano”. Così facendo, gli adulti aiutano i bambini a riconoscere ed ascoltare le loro emozioni, e a parlarne.

 

Attività: creare assieme al bambino un calendario o una ruota delle emozioni per imparare il nome delle emozioni e parlarne (vedi calendario delle emozioni di Pro Juventute o ruota delle emozioni di Gloria Willcox).

Durante la giornata il bambino, e anche l’adulto, possono dare voce alle emozioni che vivono. A fine giornata, è utile chiedersi “quali emozioni ho vissuto oggi?”. Questo può diventare un piccolo rituale da fare insieme ai vostri figli al momento di andare a dormire. Prendetevi qualche minuto per ascoltarli e aiutarli a condividere ed eventualmente a elaborare le emozioni della giornata con la consapevolezza che nessuna emozione è sbagliata.

Queste attività permettono al bambino di conoscere le emozioni e di dare un nome a ciò che sente nella sua pancia. Allenandosi, un bambino impara a dare importanza alle sue sensazioni, a fidarsi di ciò che sente e a considerare le emozioni come una sorta di bussola che lo aiuta a orientarsi nella vita.

 

Proposte di letture di accompagnamento:

“Un bambino è come un re”, Alberto Pellai, pag. 36 filastrocca

 

So riconoscere un tocco bello, strano o fastidioso

Come adulto è importante insegnare al bambino a riconoscere le proprie sensazioni e promuovere il suo diritto a scegliere se un tocco piace oppure no. È importante che un bambino si senta autorizzato a riconoscere i tocchi spiacevoli o strani e a rifiutarli.

 

Attività: in un sacchetto di stoffa inserire un oggetto per volta (pigna, piuma, spazzola, peluche, conchiglia, sasso, …) chiedere al bambino di inserire la mano e di dire la sensazione che prova toccando quell’oggetto. Infine potrà indovinare di che oggetto si tratta.

Questa attività permette al bambino di ascoltare e riconoscere le sue sensazioni, e capire quando per lui un tocco è piacevole, strano o spiacevole.

 

Proposte di letture di accompagnamento:

“Un bambino è come un re”, Alberto Pellai, pag. 48 filastrocca

 

So distinguere un segreto bello da uno brutto

A volte ai bambini viene confidato un segreto e gli si chiede di mantenerlo. È importante che gli adulti aiutino il bambino a capire che ci sono segreti belli e segreti brutti e che un segreto può essere mantenuto solo se questo segreto lo fa stare bene e se ciò che gli è stato confidato non gli crei alcuna confusione. Inoltre, gli adulti non dovrebbero coinvolgere i bambini nei loro segreti. Non è educativo nemmeno ricattarli o minacciarli per ottenere la loro ubbidienza o il loro silenzio.

 

Attività: vedi letture consigliate

 

Proposte di letture di accompagnamento:

“Un bambino è come un re”, Alberto Pellai, pag. 46 filastrocca
“Posso dirti un segreto”, A. Kang e C. Weyant

 

Queste letture permettono di parlare di quanto è importante raccontare un segreto brutto, quando questo pesa nella pancia.

 

Ho il diritto di dire di no!

Dai bambini a volte ci aspettiamo che sappiano dire di no se “un malintenzionato” propone loro qualcosa. Dire di no a un adulto per un bambino non è facile, anche perché nella quotidianità spesso viene sgridato se dice di no. È fondamentale insegnare al bambino che può dire di no a casa e anche a scuola, ascoltando il suo NO, e cercando poi insieme a lui soluzioni alternative che vadano bene per entrambe le parti. Quando un bambino sa di non poter dire di NO ai suoi adulti di riferimento, difficilmente saprà dire di no a persone che non conosce.

 

Attività: su un cartoncino fare il contorno della mano del bambino, ritagliarlo, colorarlo e scriverci sopra un grande NO! Con l’aiuto di questa mano in cartone i bambini possono provare a dire di no e a manifestarlo.

Attraverso questa attività, proposta da Protezione dell’Infanzia svizzera, il bambino apprende che si può dire di no a chiunque e la sua capacità di scegliere è stimolata.

 

Proposte di letture di accompagnamento:

“Un bambino è come un re”, Alberto Pellai, pag. 50 filastrocca

Sono furbo, mi faccio aiutare!

Il bambino ha bisogno di adulti di cui fidarsi e che siano in grado di ascoltarlo e aiutarlo. È importante ascoltare il bambino, liberando la mente da pregiudizi e preconcetti. Se un bambino ci confida un problema, ha dimostrato coraggio e fiducia, dunque dobbiamo prenderlo sul serio e cercare insieme a lui delle soluzioni.

 

Attività:  preparazione del dolce Bacchette magiche al cacao.

Ingredienti: 300g di farina semibianca, 1C. cacao in polvere, 3 C. zucchero, ½ c. sale, ½ pacchetto lievito, 1 ¾ dl acqua, 2 C. olio d’oliva, 2 C. panna, 1 bustina glassa per torte scura (120gr) e decorazioni di zucchero.

Mischiare gli ingredienti fino al lievito, unire acqua e olio e lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e morbido. Lasciare lievitare l’impasto per circa 1 ora. In seguito dividere l’impasto in circa 25 porzioni, arrotolarle e ricavarne dei bastoncini lunghi 25 cm , disporre i bastoncini su placche foderate con carta da forno e spennellarli con 2 C. di panna. Cuocere in forno per 15 min. a 200° (termoventilato). Sfornare e lasciare raffreddare su una griglia. Sciogliere una bustina di glassa per torte a bagnomaria e metterla in un recipiente dai bordi alti. Immergere le bacchette fino a metà nella glassa, cospargerle con la decorazione di zucchero e lasciarle asciugare.

Questa attività permette al bambino di fare l’esperienza che insieme è bello, che farsi aiutare è da furbi e questo favorisce la crescita della relazione.

 

 

Con l’augurio che queste attività creino dei momenti piacevoli e rafforzino le competenze di ogni bambino, tutto il team ASPI vi augura una splendida estate!