Gian Michele Zeolla, direttore della Fondazione da novembre 2020, in un breve botta e risposta ci racconta i suoi primi mesi.

1) La prima parola che ti viene in mente per descrivere questi primi 8 mesi trascorsi in ASPI?

Intensi! Questi mesi sono letteralmente volati: abbiamo affrontato molte situazioni contingenti, ma abbiamo anche gettato lo sguardo nel medio-lungo termine, affinché ASPI possa continuare a perseguire la sua missione al meglio.

 

2) Cosa ti è piaciuto particolarmente?

Scoprire (e continuare a farlo) le mille sfaccettature di ogni singola collaboratrice. Un caledoscopio ricco di sorprese che mi ha molto colpito!

 

3) Qual è stata invece la cosa più difficile da affrontare?

Ero conscio del fatto che talune situazioni difficili, dove sono coinvolti minori, mi avrebbero turbato ed effettivamente ciò è accaduto. Abbiamo ancora molto, molto da fare.

 

4) Ci sono novità in vista per la Fondazione ASPI?

Sì molte e tutte interessanti: progetti nuovi, programmi che si aggiornano, i preparativi per il congresso per i 30 anni di ASPI, insomma non ci annoiamo…

 

5) Quali sono le sfide per il prossimo futuro?

Consolidare l’intera struttura, dal personale fino alle finanze.

 

6) Ed infine, come ti trovi a lavorare con un team di sole donne?

Benissimo! Tuttavia, per quanto mi concerne, non ne ho mai fatto una questione di genere. Ciò che invece mi interessa davvero sono qualità quali: l’arguzia, la sensibilità, la resilienza, la motivazione, la lealtà, la trasparenza. Con tali premesse, lavorare bene insieme, è più facile e stimolante.