Accompagnare e guidare i bambini e i ragazzi durante le attività online è di cruciale importanza per salvaguardarli dai pericoli insiti nella rete, ma ancora prima di questo c’è l’esempio che l’adulto fornisce come modello educativo: i bambini, infatti, imparano per emulazione e riproducono i comportamenti che vedono e vivono nel loro contesto famigliare e sociale.
È innegabile che le tecnologie hanno preso molto spazio nella nostra vita quotidiana: è dunque fondamentale sviluppare – come adulti di riferimento – una consapevolezza che ci consenta di prenderne le distanze quando necessario e di utilizzarle in modo ponderato, per far sì che anche i nostri figli diventino dei fruitori attenti e consapevoli.
Come comportarsi quindi con i propri figli rispetto all’uso degli schermi, limitandone l’utilizzo? Come evitare rischi e pericoli insiti nella grande rete? Per rispondere a queste e ad altre domande, ASPI ha messo a punto questo prontuario, come promemoria per genitori e docenti.
Scarica qui il Prontuario ASPI sull’uso di Internet e Videogiochi. Puoi approfondire di seguito la tematica punto per punto:
Sull’uso di Internet
1.Porre ai minori limiti e confini chiari.
Può essere utile definire un “contratto pedagogico d’utilizzo”, che specifichi come, quando e quanto utilizzarlo.
2. Supervisionare la quantità di tempo trascorso davanti ad uno schermo, limitandone il tempo d’utilizzo giornaliero.
Recenti studi hanno dimostrato che i bambini che svolgono attività sullo schermo per più di 2 ore al giorno, incorrono in un rischio maggiore di presentare disturbi dell’attenzione. Chi trascorre un tempo inferiore a 30 minuti risulta al contrario molto protetto rispetto a questi problemi.
3. Supervisionare la qualità delle attività online.
Interessarsi a cosa fanno e come si comportano in rete, promuovendo una consapevolezza rispetto ai possibili rischi.
4. Renderli attenti sulla mancanza di privacy su Internet.
Una foto pubblicata in rete è per sempre e può essere vista da chiunque, anche se si imposta un profilo privato: tutti la possono commentare, condividere o salvare.
5. Renderli attenti sull’esistenza di leggi specifiche sul mondo di Internet che vanno rispettate.
Tutte queste azioni sono illegali e possono essere: la violazione della privacy (scattare e pubblicare una foto senza consenso dei minore e dei suoi genitori), il furto d’identità (rubare l’account di un utente), il sexting e la pedopornografia (anche le foto in cui si vedono le parti intime di un minore sono illegali), l’adescamento (la richiesta da parte di un adulto di foto intime o azioni sessualmente connotate).
6. Dire loro di non comunicare con sconosciuti e di non dare informazioni personali.
Invitare i bambini e i ragazzi che giocano online a comunicare solo con chi conoscono. Dar loro degli strumenti per proteggersi: se una persona conosciuta in rete chiede dati personali, si dimostra eccessivamente gentile, promette regali o ricompense, domanda di mantenere dei segreti, fa richieste intime e sessualmente connotate, vuole un appuntamento, bisogna avvisare tempestivamente un adulto e coinvolgere la polizia. L’adescamento è un reato.
7. Dire loro di non mandare foto personali e intime a nessuno.
Rendere attenti bambini e ragazzi che il proprio corpo è prezioso e va tutelato. Anche in una relazione di fiducia e d’amore non si può mai prevedere ciò che potrebbe succedere. Le immagini del proprio corpo non vanno condivise con nessuno per evitare di doversi confrontare con delle conseguenze devastanti sul piano personale, sociale e relazionale.
8. Aiutarli a creare password sicure e non comunicarle a nessuno, se non ai propri genitori.
Non utilizzare i propri dati per creare delle password e non comunicarle a nessuno (neanche agli amici). Per testare il grado di sicurezza della propria password, potete visitare www.howsecureismypassword.net
9. Creare degli spazi di ascolto e condivisione, che agevolino l’ascolto e la ricerca di una soluzione condivisa.
Fissare dei momenti durante la settimana da dedicare al proprio figlio, al fine di incentivare la comunicazione. Ad esempio si può ascoltare una canzone insieme, leggere un libro, fare delle attività all’aperto. Un’altra idea è quella di creare una scatola delle confidenze, uno strumento utile ed efficace per permettergli di comunicarvi dubbi o preoccupazioni difficili da verbalizzare.
In generale, cercare insieme delle soluzioni e partire dai suoi bisogni.
10. Lasciar loro la possibilità di gestire i momenti di noia.
Per i bambini è importante avere dei momenti in cui non devono “fare niente”: questo li aiuta a strutturarsi nella relazione con il mondo.
11. Verificare i contenuti del proprio cellulare prima di darli in mano ai figli.
Controllare il proprio cellulare, tablet o PC per evitare che i bambini e ragazzi incappino in contenuti inadeguati rispetto al loro grado di sviluppo.
Sull’uso dei videogiochi
1.Definire insieme ai propri figli dei limiti di tempo giornalieri.
È provato che i social network creano dipendenza. In particolare, le neuroscienze hanno dimostrato che i videogiochi stimolano i circuiti della ricompensa: i ragazzi, riproducendo ripetitivamente una serie di azioni online con dei colori, delle musiche e delle stimolazioni luminose intermittenti e ipnotiche, riescono a ottenere micro-ricompense che generano dipendenza. Tutto questo può portare alla manifestazione di sintomi fisiologici (mancanza di appetito, apatia, carenza di ore di sonno); psicologici (ansia, rabbia, attacchi di panico, depressione) e sociali (ritiro sociale, isolamento) da non sottovalutare.
2. Rispettare la routine quotidiana.
Instaurare una routine quotidiana legata ai loro bisogni fisiologici (fare dei pasti regolari; colazione-pranzo-merenda-cena), sociali (incentivare le attività di gioco offline e con i pari) e scolastiche (fare i compiti).
3. Discutere e capire le motivazioni che portano il/ la bambino/a a voler giocare con un videogioco specifico.
Capire le ragioni che spingono a volersi iscrivere a un gioco online (per giocare con i compagni? Per divertirsi e scaricare la tensione? Perché si annoiano e non sanno come occuparsi?) e dar loro delle indicazioni chiare sulle regole etiche di gioco (rispetto degli altri giocatori, segnalazione di chi non rispetta queste regole e comunicazione con gli adulti). Per capire il contenuto dei giochi si può far capo al sistema di categorizzazione Europeo di Videogiochi (www. pegi.info/it)
4. Vietare l’utilizzo di un videogioco prima di andare a dormire.
È auspicabile non trascorrere troppo tempo online durante la fascia serale per evitare una iper-attivazione dei circuiti di veglia. La luce che proviene dalla tv, dal display del tablet, dagli smartphone o dal computer inibiscono la produzione della melatonina – l’ormone del sonno – che favorisce l’addormentamento e svolge il fondamentale compito di regolare il ciclo sonno-veglia.
5. Trovare delle alternative
Proporre delle attività offline. I bambini apprendono grazie all’esperienza corporea, mentre le attività online attivano i circuiti celebrali e non permettono ai bambini di fare, creare, integrare e apprendere dalle loro esperienze sul e nel mondo.