“Siamo davvero felici! Abbiamo raggiunto un traguardo che è l’inizio di una nuova era: l’educazione non violenta è sancita dalla legge anche in Svizzera. Un segnale chiaro a tutta la società”.

Con queste parole Gian Michele Zeolla, direttore della Fondazione ASPI, accoglie la notizia che da tanto si aspettava: oggi il Consiglio degli Stati ha inserito il diritto all’educazione non violenta nel Codice civile, dopo decenni di impegno politico e sociale da parte di numerose realtà attive nella protezione dell’infanzia, tra cui ASPI.

A partire dal 2026, punizioni corporali e umiliazioni verbali nei confronti dei minori non saranno più accettati o considerati mezzi educativi.

La nuova legge punta a sensibilizzare e rendere attenta tutta la società, fortificando la prevenzione della violenza sui bambini e la loro protezione. Negli oltre 60 paesi dove questa legge è stata introdotta, i cambiamenti sono stati evidenti nel giro di pochi decenni.

Ogni Cantone dovrà fare la sua parte, affinché i servizi di consulenza e assistenza ai genitori siano presenti sul territorio e facilmente accessibili. Dal canto suo ASPI, offre da molto tempo anche corsi di formazione pensati per gli adulti di riferimento, sui temi della prevenzione, del buon trattamento e dell’educazione rispettosa del bambino.

Siamo certi che questa legge porterà molti benefici ai bambini e alle bambine, in un Paese ove circa la metà di loro continua a subire purtroppo ancora una qualche forma di violenza in ambito educativo.

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