La presa di posizione della Fondazione ASPI.
È notizia di pochi giorni fa che il Consiglio federale ha nuovamente rifiutato di sancire nel Codice civile l’educazione non-violenta, che avrebbe vietato di fatto anche nell’ambiente famigliare qualsiasi punizione corporale.
Con rammarico, la Fondazione ASPI e tutti coloro che da anni s’impegnano per promuovere in Svizzera l’educazione non violenta ne prendono atto. Il nostro paese è uno degli ultimi bastioni in Europa a rifiutare di accordare ai minorenni la protezione contro la violenza fisica che invece per gli adulti è scontata.
Questo rifiuto sorprende, se si considera il fatto che esistono le basi scientifiche che dimostrano l’esigenza di proteggere i bambini contro ogni forma di violenza attraverso una legge specifica. In effetti, l’esperienza delle nazioni che hanno introdotto tali leggi da anni conferma i suoi effetti positivi a più livelli: diminuzione della violenza sui bambini, sulle donne e tra i giovani; riduzione sia della violenza fisica che della violenza sessuale, rivalutazione e potenziamento del ruolo dei genitori. Su quest’ultimo punto, va detto che “gli studi hanno dimostrato che spesso non sussiste un’idea chiara su ciò che un bambino percepisce già come violenza fisica o psichica e, di conseguenza, un chiaro diritto all’educazione non violenta aiuterebbe i genitori e chi esercita la potestà a riconoscere come tali le proprie azioni violente e quindi a proteggere meglio i bambini dalla violenza” (Protezione dell’Infanzia Svizzera).
Sorprende anche poiché la Svizzera ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo nel 1997 e in essa ci si prefigge di abolire ogni tipo di violenza sul fanciullo.
Vari studi autorevoli hanno condotto l’OMS a inserire l’implementazione di leggi chiare contro la violenza nel pacchetto di misure strategiche denominato INSPIRE, per sradicare la violenza sui minori. La “I” dell’acronimo INSPIRE sta proprio per “Implementazione delle leggi”.
Oggi siamo fortunatamente in grado di basarci su risultati scientifici comprovati che dimostrano in modo evidente che una legge chiara è a vantaggio di tutti: per i bambini che non dovranno più subire violazioni della loro integrità fisica e saranno rispettati in quanto esseri umani alla pari degli adulti; per gli adulti che svilupperanno modalità educative basate sulla qualità della loro relazione con i propri figli invece che sulla paura e il potere. Infine, ne beneficerà tutta la società, perché diminuirà la violenza in generale.
ASPI continuerà con determinazione e fiducia a dare il suo contributo affinché ogni tipo di violenza su un bambino sia condannata dalla società.
Per approfondire:
Per contribuire alla causa:
www.keine-gewalt-gegen-kinder.ch/it.
Persona di contatto sulla questione trattata:
Myriam Caranzano-Maitre, direttrice ASPI
myriam.caranzano@aspi.ch, 079 444 00 65