I giovani hanno il diritto di dire la loro.
A cura di Stefania Brändli e Mara Menghetti
Il diritto alla partecipazione sancito dalla Convenzione dei Diritti del Fanciullo.
Il 20 novembre 2022 la Convenzione dei Diritti del Fanciullo ha compiuto 33 anni: questo documento è stato ratificato dalla Svizzera 25 anni fa. Dal 1989, attraverso i 54 articoli della Convenzione, il bambino non è più oggetto passivo, ma diventa soggetto di diritto alla protezione, a delle prestazioni e alla partecipazione. Se i primi due ambiti di diritto sono più presenti sul territorio elvetico, per quanto riguarda il diritto alla partecipazione, lo stato dei lavori è ancora piuttosto fermo. E da qui nasce il seguente approfondimento, che ha come obiettivo quello di fare un breve punto della situazione sul diritto alla partecipazione che ogni persona tra gli 0 e i 18 anni detiene.
Gli articoli che definiscono questi diritti partecipativi sono compresi tra il 12 e il 17, e il 31[1] ed è con questi principi che la Convenzione è considerata “rivoluzionaria”. Questi articoli, in particolare, definiscono il diritto del fanciullo ad esprimere liberamente le proprie opinioni su tutte le questioni che lo interessano (libertà di pensiero e di associazione, rispetto della propria sfera privata e diritto al gioco e al tempo libero, ecc), opinioni che sarebbe importante prendere poi in considerazione.
L’osservazione generale n° 12 formulata nel 2009 dal Comitato ONU dei diritti del bambino[2], definisce l’applicazione del diritto di essere ascoltati in differenti contesti, nazionali ed internazionali: in famiglia, a scuola, negli ambiti della salute, delle attività ludiche, sportive, ricreative, culturali, del lavoro, nell’elaborazione di strategie di prevenzione, nelle situazioni d’urgenza, nelle procedure amministrative e di protezione (asilo, violenza, collocamenti).
Il diritto alla partecipazione e l’impegno su scala nazionale
L’impegno svizzero, proprio su questo fondamentale diritto, si estende anche attraverso l’adozione, nel 2017, del terzo protocollo facoltativo alla Convenzione sui Diritti del Fanciullo. Esso prevede la possibilità di presentare delle comunicazioni individuali qualora vi fosse una violazione dei diritti garantiti dalla Convenzione.
La Svizzera ha scelto di impegnarsi a favore dei diritti dei bambini e si può affermare che nel nostro Paese, tutti i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze sono quindi da considerarsi attori protagonisti della propria vita! Questo è almeno l’impegno preso dalla Confederazione con l’approvazione della Convenzione nella Costituzione.
Ma il diritto alla partecipazione, in Svizzera, è una pratica adottata?
Se la partecipazione deve intendersi come una prassi e un’attitudine verso il bambino, uno studio del 2020 condotto dal Centro svizzero di competenza per i diritti umani (CSDH) [3] rivela che, nonostante cambiamenti incoraggianti, la visione è ancora fondata sui bisogni, i desideri e la necessità di proteggere il bambino piuttosto che di concretizzare l’articolo 12.
Nell’ottobre 2021, il Comitato dei diritti del bambino ha presentato le sue 54 osservazioni conclusive [4] al rapporto della Svizzera sull’applicazione della Convenzione. Per quanto riguarda le opinioni del fanciullo, il Comitato raccomanda alla Confederazione di garantire l’ascolto dei minori in tutte le decisioni che li riguardano, rafforzare la promozione alla partecipazione nei contesti vulnerabili, sviluppare iniziative per accrescere la presa in considerazione delle opinioni dei minori da parte delle autorità cantonali e comunali, sviluppare procedure e protocolli destinati alle figure professionali che lavorano con e per i bambini e i giovani. Anche per quanto concerne le politiche e i programmi riguardanti il tempo libero, le attività ludiche, ricreative, culturali e artistiche si raccomanda di coinvolgere i minori nella loro pianificazione ed elaborazione. La Svizzera ha quindi ancora del lavoro da fare (e parecchio!) per quanto riguarda l’applicazione degli articoli che garantiscono il diritto alla partecipazione del bambino.
Il ruolo dei Cantoni e dei Comuni
Essendo uno Stato federalista, anche i Cantoni ricoprono un ruolo fondamentale nell’applicazione delle Legislazioni internazionali, come lo è la Convenzione del Diritto del bambino. Per quanto riguarda la realtà della Svizzera Italiana, per la prima volta, è stata sperimentata la redazione partecipativa al disegno della Legge giovani e Legge colonie all’attenzione del Consiglio di Stato. Il 1° ottobre 2022, il Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS) e l’Ufficio del sostegno a enti e attività per le Famiglie e i Giovani (UFaG) hanno coinvolto ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 30 anni alla giornata #facciamolegge per ascoltare le loro proposte, idee e necessità, e invitandoli a perseguire le loro aspirazioni in uno spirito di autodeterminazione e di partecipazione attiva alla vita sociale, culturale e politica5. Un primo esperimento che è stato un vero successo e, si spera, il primo di tanti ed importanti passi che a livello cantonale garantiscono l’esercizio del diritto alla partecipazione.
A livello comunale, lo scorso mese di novembre 2022, la città di Mendrisio, comune pilota a livello svizzero, ha istituito la seconda edizione del “Consiglio delle bambine e dei bambini”. Attraverso simulazioni e laboratori ludici, in questo territorio comunale il diritto alla partecipazione dei bambini è ufficialmente istituito e viene promosso attivamente. Le bambine e i bambini coinvolti hanno già potuto portare delle riflessioni e delle suggestioni, proprio a confermare che anche i più piccoli sono risorse di proposte e soluzioni.
Diritto alla partecipazione: il calendario dell’Avvento ASPI con i consigli dei giovani agli adulti
Quest’anno, la Fondazione ASPI, in collaborazione con il Centro di Risorse Didattiche e Digitali del Canton Ticino (CERDD), ha voluto concretizzare gli articoli partecipativi della Convenzione attraverso un calendario dell’Avvento. Quasi 200 ragazzi del Cantone Ticino tra la quinta elementare e la quarta media sono stati invitati ad esprimere dei consigli agli adulti di riferimento (genitori, docenti e allenatori) al fine di migliorare il loro rapporto. Alcuni di questi consigli sono stati raggruppati per tematiche e verranno regalati ogni giorno a partire dal 1° dicembre fino a Natale sui canali web e social di ASPI e del CERDD.
I consigli espressi dai bambini tematizzano diversi ambiti della loro vita: la questione ambientale, lo sport, la performance, le relazioni o ancora il linguaggio per esprimersi nei confronti dei più piccoli. I consigli che i bambini hanno elaborato all’attenzione degli adulti sono molto concreti e non definiscono solo i loro bisogni, ma contengono già delle possibili soluzioni affinché tutti gli interessati stiano bene e siano felici.
Un messaggio spesso ricorrente tra quelli pensati ed espressi dai bambini, è il bisogno di essere ascoltati. I bambini chiedono di essere considerati anche nei loro pensieri e che questi ultimi non vengano relativizzati dagli adulti. Chiedono anche di essere creduti in quello che esprimono e di poter essere considerati competenti. Si evince quindi che, per i bambini, un ingrediente importante per rendere migliore il loro rapporto con gli adulti è la responsabilità di questi ultimi. Si tratta di una responsabilità trasmessa attraverso del tempo dedicato ai bambini, una presenza attenta degli adulti e un ascolto autentico dei bambini e delle loro opinioni.
L’invito che ASPI ha rivolto ad alcuni bambini ticinesi di elaborare dei consigli agli adulti è stata anche l’occasione, per alcuni bambini, per poter esprimere delle situazioni personali che li fanno stare male e che vorrebbero cambiare.ASPI ricorda a tutti i bambini di esprimere sempre le proprie emozioni ed opinioni a un adulto di fiducia, e di farlo anche nei momenti più difficili. Per altri bambini, questo invito è stato colto per ringraziare i propri adulti di riferimento. È stato quindi un grandissimo regalo che questi bambini hanno scelto di donare agli adulti, un regalo a cui ASPI ha dato voce e che si scopre giorno dopo giorno attraverso il calendario dell’avvento.
In conclusione…
Affinché il diritto alla partecipazione diventi una pratica e possa finalmente essere un diritto garantito di tutti i bambini, invitiamo tutti gli adulti ad integrare questo pensiero nei confronti dei bambini e di trasmetterlo anche attraverso i gesti quotidiani : “hai sempre il diritto di esprimere la tua opinione. Io la ascolto e la rispetto e mi impegnerò a trovare una soluzione che vada bene per me e per te. Se qualcuno non ti ascolta, puoi parlarmene e io cercherò di aiutarti”.
Bambini che sentono e sanno che le loro opinioni sono importanti, sono bambini che sentono e sanno di essere importanti. E per farli star bene, la presenza, il tempo e l’ascolto degli adulti sono fondamentali!
Ricordandovi che ogni giorno potrete scoprire i messaggi delle caselline attraverso le pagine web e social di ASPI e del CERDD, auguriamo a tutti un buon Avvento!
[1] https://www.fedlex.admin.ch/eli/cc/1998/2055_2055_2055/it
[2] https://documents-dds-ny.un.org/doc/UNDOC/GEN/G09/437/00/PDF/G0943700.pdf?OpenElement
4 Osservazioni conclusive sul quinto e sesto rapporto periodico combinato della Svizzera, Comitato per i diritti del fanciullo, 2021
5 https://www4.ti.ch/index.php?id=136228