Simona (madre): “Le mie figlie hanno subito anche troppo”.
Cécile (ragazza): “Il cuore pesa una tonnellata”.
Nicola (ragazzo): “Come se avessi dentro un punto morto, un vuoto lacerante”
Martin (padre): “Ciò che più mi fa male è quello che ho fatto ai miei figli”.
Lisa (ragazza): “Lei mi trascina per un braccio, lui mi tira dall’altro”.

Queste sono alcune delle voci tratte dalle testimonianze di bambini, adolescenti e adulti che raccontano la loro esperienza di violenza domestica. I bambini che subiscono violenza domestica sono esposti a un fardello psicologico: provano sentimenti contrastanti che vanno dalla paura, alla compassione, all’irrigidimento, all’impotenza. Nonostante il bersaglio della violenza fisica o psicologica non sia il bambino stesso, il fatto di assistervi rappresenta in ogni caso una forma di violenza.

 

Cos’è la violenza domestica?

Si parla di violenza domestica o violenza assistita intrafamigliare, quando un minore è esposto a qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica da e su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte o minorenni. Il bambino può farne esperienza direttamente (quando la violenza avviene nel suo campo percettivo), indirettamente (quando il minore è a conoscenza della violenza), e/o percependone gli effetti.

 

L’ampiezza del problema

La violenza domestica è un fenomeno purtroppo molto presente anche alle nostre latitudini, come confermato da dati statistici della Polizia, fatti di cronaca, studi e ricerche.
I bambini testimoni di violenza domestica rappresentano una realtà numerosa, ma purtroppo ancora sottovalutata e minimizzata.
I dati delle ricerche disponibili permettono di ritenere che tra il 10 e il 30 per cento di tutti i minori nel corso dell’infanzia siano stati testimoni di atti di violenza nel rapporto di coppia dei genitori. Concretamente dunque, secondo la stima dell’ONU, si parla da 133 a 275 milioni di bambini toccati dal problema.

 

Quali sono le conseguenze della violenza assistita?

Il fatto di assistere alla violenza nel rapporto di coppia dei genitori o di altre figure di riferimento significative, può avere impatti molto diversi sui minori a seconda della loro età, del loro grado di sviluppo, delle loro risorse personali e della gravità dei maltrattamenti. Può avere effetti a breve, medio e lungo termine.

Questa forma di violenza porta ferite indelebili. I bambini e i giovani, testimoni, sono vittime di maltrattamento psicologico: provano paura, senso di colpa e di impotenza, rabbia e frustrazione e, inoltre, apprendono modelli relazionali caratterizzati da violenza, potere e sopraffazione; ed è elevata anche la probabilità che subiscano a loro volta atti di violenza, in particolare fisica. I minori che assistono a gesti violenti nel rapporto di coppia dei genitori sono maggiormente esposti al rischio di diventare, da adulti, a loro volta vittime o autori di violenza. La violenza domestica può anche essere un fattore di rischio per la delinquenza giovanile; inoltre, molti minori vittime di violenza assistita intrafamigliare faticano a instaurare rapporti costruttivi basati sul rispetto reciproco.

 

Il sostegno alle persone coinvolte

La violenza intrafamigliare mette in pericolo il bene del minore e richiede pertanto un intervento adeguato e tempestivo da parte dello Stato.
 Per contenere l’esposizione del minore a questo pericolo, devono essere considerati di principio tutti gli attori coinvolti nella violenza domestica; ciò significa che gli enti preposti devono intervenire per proteggere e sostenere il minore coinvolto e il genitore maltrattato, nonché per sostenere e responsabilizzare l’autore della violenza.
Dai risultati delle ricerche emerge che interrompere le violenze e rafforzare le competenze educative del genitore o della persona maltrattante sono aspetti prioritari nell’ottica della riduzione dei danni per il minore.

 

Il ruole della resilienza

Nell’ottica di superare i traumi subiti e contenere le loro conseguenze dannose, è fondamentale sostenere la resilienza dei minori. Questa capacità può essere potenziata, tenendo conto di alcuni fattori che la favoriscono. Si tratta di fattori individuali come i successi scolastici, un temperamento estroverso e un’immagine di sé realistica e positiva, e di fattori sociali, fondamentali per la tutela del minore da danni permanenti, che comprendono un rapporto affettivo positivo nei confronti di almeno una figura di riferimento, l’appartenenza a una comunità e la promozione sociale del bambino nell’ambito di attività extrascolastiche.

 

Conclusione

Per realizzarsi, i bambini hanno bisogno di un contesto amorevole, stimolante e comprensivo. Hanno bisogno di persone di riferimento in grado di guidarli in modo autorevole, benevolo ed empatico attraverso ogni nuova tappa dello sviluppo. Quando i bambini si sentono in sicurezza, sono pronti a scoprire l’ambiente che li circonda, fare nuove esperienze e svilupparsi in modo sereno.
Per aiutare i bambini esposti alla violenza domestica sono necessari interventi a più livelli. I servizi preposti hanno il compito di proteggere il bambino dalla violenza e di assicurargli il sostegno e le cure di professionisti per elaborare e superare i suoi vissuti traumatici.
Le persone che fanno parte del contesto di vita del fanciullo possono anch’esse giocare un ruolo centrale, prima di tutto offrendo una protezione concreta al bambino e rivolgendosi agli specialisti se il minore non è ancora protetto. È anche di fondamentale importanza che si schierino contro la violenza, dichiarando in modo chiaro ed esplicito che la violenza non è mai una soluzione ai problemi, che chi si trova confrontato a una situazione violenta fa bene a chiedere aiuto e che non è mai colpa del bambino subire violenza.

 

 

 

Bibliografia:

  • Rapporto del Consiglio federale in adempimento al postulato Fehr (07.3725) «Violenza e negligenza in famiglia: quali misure di aiuto all’infanzia e alla gioventù e sanzioni statali?» del 27 giugno 2012.
  • WHO. (2010). Preventing intimate partner and sexual violence against women. Taking action and generating evidence.
  • CISMAI, requisiti minimi degli interventi nei casi di violenza assistita

 

Schede informative: