Un’epidemia silenziosa

A cura di Albero Pellai, Ludovico Grimoldi, Davide Carnevali, Laura Cavazzana, Pietro Magnoni, Niccolò Principi [1]

 

Negli ultimi anni la diffusione di Internet ha reso bambini e adolescenti sempre più connessi online, spesso senza controllo da parte degli adulti. L’utilizzo di Internet offre molte opportunità, ma al contempo espone i giovani utenti a molteplici rischi; fra questi, uno dei principali riguarda il consumo di materiale sessualmente esplicito (SEIM).

Recenti dati epidemiologici internazionali illustrano un diffuso e precoce contatto con pornografia online: 56% – 100% per i maschi con età media 12 anni e 7,6% – 82% per le femmine con età media 14,5 anni. Notevole inoltre il dettaglio secondo cui la prima esposizione a materiale pornografico avviene in maniera del tutto accidentale per oltre il 50% (anche per il cambio di strategia di business dell’industria di settore).

Vista l’entità del fenomeno è necessario considerare le possibili ricadute sul benessere psico-fisico dei giovanissimi, potendo influire sul loro percorso di crescita e sviluppo.

 

La letteratura scientifica ad oggi conferma un’associazione fra consumo di pornografia online e tendenza a sviluppare potenziali problematiche di natura comportamentale, psicofisica e sociale: debutto sessuale precoce, ricerca di partner multipli e/o occasionali, desiderio di emulazione di comportamenti a rischio, interiorizzazione di una distorta identità di genere, percezione disfunzionale della fisicità, aggressività, tendenza allo sviluppo di sintomi ansiosi o depressivi, consumo compulsivo.

Provare curiosità nei confronti della sessualità e di tutto ciò che le ruota attorno è una tappa assolutamente fisiologica nel processo di maturazione di ogni minore. In una società in cui accedere a contenuti sessualmente espliciti è estremamente facile (soprattutto online), si potrebbe considerare il contatto con la pornografia come un passaggio quasi obbligato nello sviluppo dei giovani. Allo stesso tempo però l’impatto negativo che ne deriva (i Centers for Disease Control and Prevention – CDC statunitensi considerano la pornografia una “adverse childhood experience”, ovvero un’esperienza dannosa per il benessere dei minori) rende necessario trattare questo argomento come una problematica di salute pubblica, con potenziali ricadute in termini socioculturali e sanitari sui singoli individui, sulle famiglie e sulla comunità.

 

 

La comunicazione e l’educazione sui temi della pornografia, e più in generale l’educazione affettiva e sessuale, hanno come obiettivo prioritario lo sviluppo di un pensiero critico e consapevole da parte dei minori, affinché essi possano acquisire strumenti efficaci per fronteggiare adeguatamente il contatto con materiale sessualmente esplicito; senza questo tipo di conoscenze, infatti, l’impatto negativo sui ragazzi sarebbe difficile da evitare e potrebbe così, come detto in precedenza, generare interpretazioni e aspettative sbagliate nei confronti del sesso. Gli esempi diseducativi della pornografia spesso non vengono opportunamente controbilanciati dall’educazione ricevuta a casa e a scuola, come accade ad esempio per i comportamenti violenti.

L’impatto della pornografia online sulla salute dei minori è rilevante e tangibile.

 

Come tale, il problema non può più rimanere ignorato e deve diventare oggetto di interventi globali e multidisciplinari. Si rende necessario progettare percorsi formativi centrati su questa tematica per la responsabilizzazione e l’empowerment di tutti gli attori del sistema (genitori, insegnanti e professionisti della salute), di modo che i minori possano sviluppare pensiero critico nei confronti della pornografia, diminuirne il consumo e ricevere un’educazione emotiva e sessuale adeguata ai loro bisogni di sviluppo.

 

 

Il tema ha suscitato il tuo interesse? Vorresti saperne di più? Save-the-date!

Mercoledì 19 dicembre,
conferenza pubblica ASPI tenuta da Alberto Pellai
sul tema Pornografia e sexting: tutto troppo presto. Cosa è importante che i genitori sappiano, sappiano dire e sappiano fare.

 

Seguiranno maggiori informazioni su luogo, orario e la prevendita.

 

 

[1] Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università degli Studi di Milano, Italia